Legge sul disastro ambientale, 50mila firme

Una petizione che ha raccolto già 50mila sottoscrizioni per favorire la legge sul disastro ambientale. Dopo le assoluzioni nei processi relativi al caso Eternit e al caso Bussi, gli ambientalisti di tutta Italia hanno deciso di promuovere un’azione per fare sì che il disegno di legge che è attualmente fermo al Senato riceva una nuova spinta e venga finalmente approvato. In tutto sono una trentina le associazioni che, attraverso una petizione lanciata sul sito Change.org, hanno raccolto 50mila firme per chiedere che la legge venga approvata.

Lo scopo, secondo quanto riferito dalle stesse associazioni, è quello di porre una pietra miliare nella storia del contrasto alla criminalità ambientale, assicurando una tutela penale dell’ambiente e garantendo la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti investigativi necessari. A sostenere l’iniziativa sono, tra l’altro, organizzazioni di grande rilevanza come Legambiente, Gruppo Abele e Libera, ma le adesioni sono arrivate anche da Greenpeace, dal Fai, dal Forum sull’acqua, dalla Coldiretti, da Federambiente, da Medicina democratica, dalla rete Rifiuti 0, dall’Associazione esposti amianto e addirittura dal WWF.

Il problema, però, è che se la battaglia di principio procede a spron battuto, le cose non vanno così velocemente lì dove dovrebbero andare. Un’associazione di Taranto denominata Peacelink, tra l’altro, ha chiesto con un’altra petizione di bloccare tutto, parlando di una definizione troppo imprecisa – quella di danno ambientale – che rischia di non risolvere la situazione. Da fronteggiare, poi, c’è l’opposizione di un gigante come Confindustria, che si è schierata al fianco delle imprese e si è opposta alla nuova legge.